Visualizzazione post con etichetta Luigi Lo Forti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Luigi Lo Forti. Mostra tutti i post

giovedì 4 giugno 2015

È COSÌ VORRESTI FARE LO SCRITTORE…


LA MUSA
IL PRIMO VOLUME DELLA SERIE SCRITTORI SENZA GLORIA




Eugenio Asqueri è un piccolo editore che si barcamena in un’Italia che non legge ma scrive, eccome se scrive: non solo si ritrova a fare i conti con un bilancio imbarazzante, una segretaria tanto scorbutica quanto indispensabile e una libreria che la gestione di sua sorella ha reso frequentatissima per motivi sbagliatissimi; soprattutto deve tenere a bada i sogni, le speranze, le paturnie e le delusioni dei propri scrittori. E nessuno colleziona più sogni, speranze, paturnie e delusioni di Giulio Bracchi, autore perennemente sull’orlo di una crisi di nervi che alla fine dà fuori di matto nel momento sbagliato, nel posto sbagliato e di fronte alle persone sbagliate, riuscendo così nell’impresa di bruciarsi in cinque minuti vent’anni di carriera. Subito dopo l’incidente, Giulio scompare e quasi contemporaneamente due dei suoi tanti (tantissimi) nemici giurati muoiono in strane circostanze. Coincidenze? Non secondo Steven Renard, autore di gialli di successo nonché unica fonte di reddito dell’Asqueri Editore: secondo lui, sta succedendo qualcosa di strano. Qualcosa che ha a che fare proprio con Bracchi e forse con la donna misteriosa che appare assieme a lui in una foto. Non resta altro da fare che indagare. Così, tra interrogatori non proprio da manuale, una festa di Halloween sfuggita di mano, un inseguimento nato male e finito peggio, puffi malmenati e catwoman rapite, Eugenio, Steven e il loro gruppo di Scrittori Senza Gloria cercheranno di venire a capo del mistero prima che nella lista dei morti appaia il nome di uno di loro. Anche se forse è troppo tardi…

In vendita sia in versione cartacea (QUI), sia in versione digitale (QUI)

lunedì 3 marzo 2014

COMUNICATO DELL'EDITORE: La legge del lupo in vendita


dbooks.it presenta LA LEGGE DEL LUPO, il secondo episodio della serie thriller di DUEPERCENTO. 


Può essere acquistato sia in formato digitale (4,99 €) sia in quello cartaceo (12,50 €) direttamente dal sito della casa editrice oppure da quelli delle maggiori librerie online (Bookrepublic, Amazon, Mediaworld, IBS....)

VISITA IL SITO DELLA CASA EDITRICE (www.dbooks.it) E SCARICA GRATUITAMENTE I PRIMI DUE CAPITOLI IN FORMATO PDF 



Anche chi non ha letto il primo episodio può godersi questo thriller particolare, che mescola umorismo, azione e un pizzico di mistero. La storia è infatti preceduta da un capitolo introduttivo che spiega nei dettagli il mondo di Duepercento, illustra il meccanismo dell’Indeterminazione e introduce i personaggi principali.

lunedì 3 febbraio 2014

GORDON GEKKO: CATTIVI MAESTRI

Edoardo Gorini, uno dei protagonisti de La legge del lupo, è un consulente finanziario quarantenne che si trova a lavorare per uno speculatore che riassume al meglio (anzi, al peggio) il modello che noi, coetanei del povero Edoardo, ricordiamo con un brivido di raccapriccio morale misto però a una punta di malcelata simpatia, simile a quella che si potrebbe riservare al Lucifero di Milton. Parliamo di Gordon Gekko, il protagonista di Wall Street, uno dei capolavori di Martin Scorsese che, grazie al personaggio interpretato da Michael Douglas riuscì  a immortalare la perfetta epitome del rampantismo ottantiano. 
Il problema, con  i tizi come Gekko, è che - pur disprezzandolo - risulta difficile non subirne il fascino diabolico e di non considerarlo, alla fine, un gigante in un mondo di nani. Ascoltare per credere...  



venerdì 31 gennaio 2014

ANTEPRIMA DE LA LEGGE DEL LUPO - IL PRIMO CAPITOLO

Secondo l'ottima tradizione dell'editoria digitale, dbooks.it mette a disposizione in anteprima gratuita il primo capitolo de La legge del lupo.

Non è tutto: se la lettura vi avrà incuriosito, potrete scrivere un'e-mail a info@dbooks.it: riceverete un file pdf che comprende anche il secondo capitolo.




LA LEGGE DEL LUPO - CAPITOLO 1

L’estate milanese era appena iniziata. Non era ancora esplosa umida e prepotente come al solito, ma il caldo aveva già cominciato a infiltrarsi dentro le case e sotto i vestiti, ispirando i primi sogni di fughe al mare in chi invece doveva fare i conti con un intero pomeriggio di lavoro.
Abbandonato sulla sedia dietro la sua scrivania, Edoardo Gorini sembrava sull’orlo di un attacco di cuore: la fronte imperlata di gocce di sudore, la candida camicia decorata da umidi aloni, la mano destra appoggiata sopra il cuore, la cravatta slacciata che pendeva asimmetrica dal collo, gli occhi sbarrati che guardavano il soffitto. Chi l’avesse visto in quel momento, sarebbe stato preso dal dubbio se chiamare un’ambulanza o, per risparmiare tempo, un’agenzia di pompe funebri.
Purtroppo per lui, Edoardo Gorini stava benissimo.

martedì 28 gennaio 2014

UNA CORSA NEL PARCO (da Duepercento, capitolo 8)


Marco raggiunse l’ingresso del parco poco prima che il suo orologio segnasse le 7, ancora senza riuscire a credere di essere davvero fuori di casa a quell’ora antelucana, senza nemmeno avere fatto colazione. Indossava una maglietta nera e tarlata sopra un paio di vecchi pantaloncini neri che aveva trovato in fondo all’armadio e che risultavano un po’ troppo fascianti sulle cosce. Le scarpe erano da tennis, più che da corsa, ma erano le uniche che possedeva, a parte i mocassini che indossava quasi sempre, soprattutto perché non avevano le stringhe e quindi non doveva allacciarsele ogni ora (non aveva mai imparato a fare i nodi in maniera decente: come sua madre non perdeva occasione di ricordargli, gli mancava l’asilo, che in effetti aveva frequentato saltuariamente e – evidentemente – con scarso profitto). Nel complesso, considerando anche le calze blu, era veramente uno spettacolo poco edificante. Mentre aspettava che arrivasse Alessandro, osservò con attenzione il grande viale che cominciava a popolarsi di automobili e riempirsi di frastuono, mentre il marciapiede antistante la cancellata del museo era ancora deserto. Naturalmente, Marco immaginava che se ci fosse davvero stato un cacciatore e se questi avesse davvero avuto intenzione di colpire Alessandro durante la corsa, si sarebbe già trovato all’interno dei giardini. Anche se gli ingressi erano appena stati aperti, infatti, introdursi lì dentro non doveva rappresentare un grande problema per un killer professionista quale senza dubbio doveva essere il sicario che era stato messo sulle tracce del povero Alessandro.
Il pensiero del cacciatore lo aveva tenuto sveglio quasi tutta la notte. Serviva a poco sapere che non sarebbe stato lui l’obiettivo dell’eventuale agguato: poteva esserci un assassino nel parco, e indirettamente il suo lavoro prevedeva che lui cercasse di fermarlo.
Molto più tranquillizzante era il fatto che non stesse percependo nessun pericolo imminente, come invece era accaduto due giorni prima, al concerto. Semplice suggestione o meno (ma Raffaele sembrava credere che si trattasse di una sua reale capacità), era ben felice di non doverla affrontare: Quanto meno, infatti, la sua mancanza non confermava la presenza del cacciatore, anche se non la escludeva.
Finalmente, con un quarto d’ora di ritardo, vide la testa di Alessandro emergere all’improvviso dall'uscita della metropolitana. Quando vide la figura intera, si sentì istintivamente un po’ meno inadeguato.
Alessandro apparteneva al classico fenotipo dell’uomo alto e poco atletico: le gambe, parzialmente coperte da un paio di pantaloncini troppo larghi, sembravano due giunchi di bambù, ancora più esili e scarne di quanto fossero in realtà; alla loro fine, i piedi parevano esageratamente lunghi. Il torace era stretto e sottile, e faceva risaltare ancora di più la pancetta prominente che si affacciava sopra l’elastico dei calzoncini. Le spalle erano spioventi e lungo il collo magro il pomo d’Adamo transitava su e giù, come dotato di vita indipendente.
Agitando la mano, attirò la sua attenzione.
Quando si trovarono uno di fronte all’altro, entrambi si sorrisero, probabilmente pensando la stessa cosa: quella corsa sarebbe stata un’avventura interessante.
Si avviarono così verso l’entrata centrale, tutti e due armeggiando con l’orologio. Marcò comprese subito che Alessandro stava facendo sul serio quando lo vide tirare fuori un contapassi.
L’idea, per quella mattina, era quella di iniziare con una ventina di minuti di corsa leggera, giusto per riprendere confidenza con il movimento. Se fossero sopravvissuti e avessero deciso di riprovarci, avrebbero aumentato gradualmente la durata, fino a raggiungere i tre quarti d’ora. Possibilmente, tale evento avrebbe dovuto avere luogo prima del loro cinquantesimo compleanno.
In realtà, almeno all’inizio, le cose sembrarono andare proprio bene. La sgambata procedeva abbastanza spedita, il fiato sembrava sostenerli, tanto che azzardarono addirittura un po’ di conversazione, peraltro mantenendola su livelli estremamente superficiali. In quel momento, era meglio che l’ossigeno disponibile andasse alle gambe.
Marco aveva deciso di condurre l’andatura, soprattutto perché in quel modo, rimanendo di qualche passo davanti ad Alessandro, poteva sperare di decidere il percorso da seguire. Finché ci fosse stata altra gente nelle vicinanze e loro fossero rimasti lontani dagli angoli più nascosti e dalle macchie di vegetazione più dense, aveva pensato, l’ipotetico cacciatore avrebbe avuto senza dubbio vita più difficile.
Dopo poco, poiché continuava a non percepire nessuna sensazione di pericolo, in maniera del tutto involontaria cominciò a concentrarsi sulla corsa, cercando di recuperare gli automatismi che un tempo gli erano così famigliari. Curò con attenzione la coordinazione del movimento delle braccia con quello delle gambe, tentò di mantenere una traiettoria quanto più costante possibile e si sforzò di dare il giusto ritmo alla respirazione.
Per un po’, tutto continuò a procedette in maniera soddisfacente. Poi, commise il madornale errore di guardare il cronometro. Era convinto di correre ormai da dieci minuti, per questo, quando si accorse che a malapena ne erano trascorsi tre, si disunì. Se prima le gambe sembravano girare da sole, improvvisamente si fecero più pesanti, e ogni appoggio a terra sembrava un’ottima occasione per una distorsione o – almeno – una storta; il fiato gli sembrò assolutamente insufficiente per reggere altri diciassette minuti. Diciassette minuti! Sarebbe morto prima, ne era certo. L’unica consolazione gli venne dall’occhiata veloce che lanciò al suo compagno di sventura, che negli ultimi tre minuti sembrava essere regredito di due o tre stadi evolutivi: l’espressione e la postura erano in effetti molto più simili a quelle di un primate che avesse appena deciso di fare un tentativo con il bipedismo che a quelle di un Homo sapiens (probabilmente, anche quelle di un Pitecantropo erano in quel momento fuori dalla sua portata).
A quel punto, spogliato dell’euforia causata dalla scarica di adrenalina, Marco cominciò a preoccuparsi, più che dell’infarto che sentiva incipiente, della situazione nella quale lui e Alessandro si stavano cacciando. Se infatti fino a quel momento aveva cercato, riuscendoci, di tenere un ritmo di corsa tale da rimanere nella scia di altri due jogger mattinieri che li precedevano di una decina di metri, adesso anche quella era diventata un’impresa proibitiva: le due figure li distanziarono sempre di più, fin quando, svoltando dietro un’ansa alberata, scomparvero dalla vista.
Voltandosi indietro, Marco non vide nessun altro corridore approssimarsi. Sarebbe stato il momento peggiore per avvertire la presenza del cacciatore.

Naturalmente, in quel momento avvertì la presenza del cacciatore.

lunedì 27 gennaio 2014

LA QUARTA DI COPERTINA DE LA LEGGE DEL LUPO...

Un nuovo caso per Marco Donati, scalcinato agente al servizio della causa dell’Indeterminazione. Questa volta la missione riguarda il destino di Edoardo Gorini, consulente finanziario in crisi che, spinto dalla disperazione e colto da un improvviso moto di estro creativo, ha messo a segno un colpaccio che lo ha reso improvvisamente molto amato dal suo capo, molto invidiato dai colleghi e molto, molto ricercato da un gruppo di cinesi ai quali è riuscito ad appioppare una valanga di titoli-spazzatura e che adesso vogliono i loro soldi o la sua pelle, per loro è lo stesso. A contrastare i piani di Marco c’è ancora l’agguerritissima Federica Vannetti, decisa a tutto pur di vendicare lo smacco subito nella missione precedente e riconquistare la fiducia dei suoi capi. La lotta tra i due agenti, però, rischia di rivelarsi inutile: sulle tracce di Edoardo, infatti, si è messo il nuovo Cacciatore. Viene da un tempo e da un mondo che nessuno vuole ricordare, nemmeno il suo terribile mentore, Azaroth. Un tempo e un mondo di lupi.





La legge del lupo è il secondo romanzo della serie Duepercento, ma anche chi non ha letto il primo episodio può godersi questo thriller particolare, che mescola umorismo, azione e un pizzico di mistero. La storia è infatti preceduta da un capitolo introduttivo che spiega nei dettagli il mondo di Duepercento, illustra il meccanismo dell’Indeterminazione e introduce i personaggi principali.

venerdì 24 gennaio 2014

LA COPERTINA DE LA LEGGE DEL LUPO

Disegnata da Antonio Dessì e realizzata da Excalibur Srl, ecco la copertina definitiva de La legge del lupo.



I PERSONAGGI DI DUEPERCENTO: MARCO DONATI

Giunto alle soglie dei quarant’anni, Marco Donati non ha ancora capito chi è. Questo non sarebbe certo un grosso problema (o meglio, lo sarebbe eccome, ma è così comune tra i suoi coetanei che non lo si nota nemmeno), il guaio è che non lo sanno nemmeno gli altri. Per esempio,pare sia laureato, ma ogni volta che dimostra di sapere qualcosa provoca un moto di sincero stupore nei suoi interlocutori; vive il suo precariato perenne in maniera così disinvolta che nessuno sa esattamente che lavoro faccia, o meglio, farebbe (si sa che ha insegnato, qualche volta); non ha figli, ma a nessuna donna è mai venuto in mente di chiedergli se per caso ne volesse uno; è perennemente spettinato, disordinato e distratto, ma in un modo così discreto e poco originale che alla fine non dà fastidio a nessuno.

Insomma, si può solo dire che Marco Donati è, ma a stento.

martedì 21 gennaio 2014

La Legge del Lupo e Il Lupo di Wall Street: coincidenze, ma fino a un certo punto...

"Vorrei tanto potermi vantare del fatto di essere stato - almeno per una volta - furbo e lungimirante, e di avere voluto approfittare dell'uscita del film Il lupo di Wall Street (un successo annunciato, visto che il regista è Martin Scorsese e il protagonista Leonardo Di Caprio) per pubblicare un libro che potesse sfruttare un traino di grande risonanza. Invece, non posso, si è trattato solo di una felice causalità. Felice per me, beninteso. Scorsese non ne sarà per nulla contento, temo. 



lunedì 20 gennaio 2014

DUEPERCENTO: Prima leggi, poi lo paghi




In occasione dell’imminente pubblicazione de La legge del lupo,il secondo romanzo della serie Duepercento, dbooks.it offre ai suoi lettori l’occasione di scaricare il primo romanzo con la formula PRIMA LEGGI POI LO PAGHI, grazie alla quale potranno leggere gratuitamente il libro e poi decidere se e quanto pagarlo.





ATTENZIONE, PERÒ:
Al termine del periodo di promozione, fissata per il 15 Febbraio 2014, il libro tornerà ad essere acquistabile normalmente.

COME FUNZIONA:
2 –Scarica il libro
3 – Leggilo
4 – Decidi quanto vuoi pagarlo, scegliendo una delle opzioni (0,99 € - 2,50€ - 5,90 € - 7,50 €) e procedi al pagamento. Naturalmente, poiché avrai già scaricato il libro digitale, alla fine del processo non riceverai un’altra copia di Duepercento, ma non ti lasceremo a mani vuote: potrai infatti scaricare l’anteprima estesa de La legge del lupo, il secondo volume della serie.


Semplice, vero? Beh, sicuramente conveniente…

mercoledì 18 dicembre 2013

LA LEGGE DEL LUPO (IN USCITA A GENNAIO)

Un nuovo caso per Marco Donati, scalcinato agente al servizio della causa dell’Indeterminazione. Questa volta la missione riguarda il destino di Edoardo Gorini, consulente finanziario in crisi che, spinto dalla disperazione e colto da un improvviso moto di estro creativo, ha messo a segno un colpaccio che lo ha reso improvvisamente molto amato dal suo capo, molto invidiato dai colleghi e molto, molto ricercato da un gruppo di cinesi ai quali è riuscito ad appioppare una valanga di titoli-spazzatura e che adesso vogliono i loro soldi o la sua pelle (per loro è lo stesso). A contrastare i piani di Marco c’è ancora l’agguerritissima Federica Vannetti, decisa a tutto pur di vendicare lo smacco subito nella missione precedente e riconquistare la fiducia dei suoi capi. La lotta tra i due agenti, però, rischia di rivelarsi inutile: sulle tracce di Edoardo, infatti, si è messo anche il nuovo Cacciatore. Viene da un tempo e da un mondo che nessuno vuole più ricordare, nemmeno il suo terribile mentore, Azaroth. Un tempo e un mondo di lupi.

venerdì 13 dicembre 2013

LA PRIMA BOZZA DELLA COPERTINA DE LA LEGGE DEL LUPO

Ecco, in anteprima, la prima bozza della copertina de La legge del lupo, il secondo libro della serie Duepercento,. L'autore è, ancora una volta, Antonio Dessì, un artista conosciuto e apprezzato in Italia e all'estero per i suoi lavori nel campo dell'illustrazione e dei giochi: a chi volesse farsi un'idea della qualità del suo lavoro, suggeriamo di visitare il suo profilo su DeviantART: non se ne pentirà e scoprirà un tratto originale ed eclettico.

mercoledì 4 dicembre 2013

ADATTARSI PER RAGGIUNGERE LO SCOPO (un breve estratto di Duepercento)


 Il protagonista di Duepercento, Marco Donati, non è decisamente il tipo che farebbe bella figura in un film di James Bond: non è particolarmente atletico (ogni corsa, per lui, è una sfida all’infarto), dire che è ‘un tipo’ è fargli un complimento e il massimo della tecnologia a cui ha accesso è un cellulare che nemmeno per sbaglio potrebbe essere definito smart. Però, per essere un agente alle prime armi, non se la cava poi troppo male: ha iniziativa, tiene basso il profilo e sa cogliere le occasioni per  agganciare il suo uomo. Certo, non sempre ci azzecca. Ecco così che, per proteggere il suo uomo, non esita a calarsi nei panni del metallaro, fidando nei suoi trascorsi di ascoltatore di Heavy Metal. Non sa, il poverino, che il genere si è evoluto negli ultimi vent’anni. Beh, evoluto… diciamo che non è più lo stesso.

“La felpa degli Iron Maiden si rivelò presto un errore tattico. Aveva pensato che quel vecchio residuato della sua fase “selvaggia”...

mercoledì 27 novembre 2013

HANNO LETTO E HANNO SCRITTO (Bruno Elpis, Malgradopoi.it)

  
"È una delle eventualità più bizzarre e stranianti che possono capitare a chi scrive qualcosa che poi viene sottoposto, per qualche motivo, all’attenzione di un pubblico sconosciuto: ritrovarsi di fronte a un’analisi di gran lunga più precisa e circostanziata di quella che l’autore stesso avrebbe mai sperato di potere elaborare.
Ecco quello che mi è capitato leggendo la recensione/segnalazione dello scrittore Bruno Elpis all’interno del sito Malgradopoi.it."

Luigi Lo Forti





Duepercento di Luigi Lo Forti è un intreccio sui generis tra fantasy e spy-story, con qualche interessante spunto di riflessione: il tutto imbastito dal sarcasmo dell’autore e dal suo gusto per la descrizione di situazioni sia normali sia assurde.
Duepercento si sviluppa come una contesa “politicamente ora corretta, ora scorretta” tra:
- due personaggi in cerca d’autore, oltre che di occupazione: Marco, precario senza identità professionale ed esistenziale, e Federica, super-laureata masterizzata (in senso universitario, non informatico) rampante e ambiziosa;
- due agenzie rivali, che cercano personale: la Leir & Bag e la Rising Star, diverse per standing e risorse; la prima assolda Marco con uno stipendio modesto, la seconda si accaparra Federica garantendole un’ottima retribuzione accessoriata di rimborsi spese e fringe benefit;
- due coppie di manager delle agenzie: Raffaele e la “donna dagli occhi belli” per la Leir, Adam e Syria per la Rising;
- due cacciatori (pronuncia sicari) con i rispettivi mentori, incaricati con regolare contratto di eliminare un bersaglio umano, rispettando comunque una deontologia stralunata che impone regole e correttezza.
Oggetto della contesa? Udite, udite: il destino dell’umanità, che sembra dipendere dal livello di determinazione o prevedibilità  della vita di Alessandro, un personaggio qualunque, libraio sull’orlo del fallimento, aspirante scrittore, eternamente indeciso nei confronti della donna della quale è innamorato.

lunedì 25 novembre 2013

HANNO LETTO E HANNO DETTO… (Annarita Faggioni, Il piacere di scrivere)

Anche se la distribuzione è stata finora limitata ai canali digitali, Duepercento è stato letto e recensito da diversi blogger. A loro, oltre l’ovvio e doveroso ringraziamento da parte di autore ed editore, va anche il dubbio ‘onore di essere citati in questa sede, non prima di avere indicato l’indirizzo del loro blog e l’invito a visitarlo.



Cominciamo dunque con Annarita Faggioni, scrittrice, giornalista nonché animatrice e titolare de Il piacere di scrivere, un punto di ritrovo per “chi ama la letteratura e la scrittura da punti di vista differenti.”

“Duepercento" non poteva trovare critico peggiore: mai letto un thriller, per il pregiudizio che questi testi generalmente non abbiano una forte introspezione psicologica e si basino molto su stereotipi presi da telefilm o da fatti di cronaca. Ho dovuto cambiare idea! Il testo si apre in maniera fintamente banale: ci presenta un classico imbranato (questa volta laureato in Biologia, non a Lettere e Cultura del territorio) alle prese con l'ennesimo colloquio di lavoro fallito presso una grande agenzia e un nuovo inizio in un McDonald's. "Duepercento" sarà per il nostro imbranato, intento a manipolare la vita di uno scrittore di fantasy più ingenuo di lui fino all'idiozia, un modo per scoprire la propria aspirazione alle soglie dei 40 anni (come spesso accade a molti di noi tra un precariato e l'altro). Per il lettore, questo viaggio coinvolgente porta a riflettere su quanto facilmente diffondiamo i nostri dati sensibili, quanto le strategie pubblicitarie e di marketing ci rendano tutti identici, quanto cacciatori, Rising Star e Lear & Bug (figure di contorno del romanzo) siano in realtà la trasposizione letteraria delle nostre sofferenze e dei nostri comportamenti quando perdiamo l'identità in favore di un must indistinto (chi ha detto che "dobbiamo apparire" a tutti i costi?).

giovedì 21 novembre 2013

I CACCIATORI

Come se non bastasse, esiste una terza agenzia, quella dei Cacciatori, la più misteriosa e minacciosa, fondata da un gruppo di fuoriusciti dall’organizzazione che cerca di riportare tutti verso la Determinazione, il cui obiettivo è semplicemente quello di eliminare il potenziale Indeterminato.
 I Cacciatori sono killer (quasi) infallibili, guidati e addestrati da mentori misteriosi per colpire i loro bersagli e troncare così sul nascere il rischio di ritrovarsi con un Indeterminato in più.
Nessuno, al di fuori gli agenti coinvolti nelle varie missioni e dei loro responsabili, è a conoscenza di questo disegno sotterraneo: del  resto, la segretezza è il primo dei cardini su cui si fonda l’attività delle tre agenzie. Per questo, sono chiamate a rispondere a un codice di comportamento molto stretto. In particolare, ci può essere un solo Cacciatore attivo, che ha a propria disposizione un unico colpo per portare a termine la propria missione, mentre tutti gli agenti coinvolti godono di un’immunità che impedisce agli altri di compiere qualunque azione diretta contro di loro.

“Quindi, c’è gente in giro armata che dà la caccia ad Alessandro.”
“Non è detto, i cacciatori non si attivano sempre. Ma è possibile, sì. Probabile,
direi.”
Marco e Raffaele si guardarono a lungo. Poi, quasi contemporaneamente, presero in mano il loro bicchiere e bevvero un lungo sorso.
“E questi… cacciatori, chi li paga?”
“Sono inviati da agenzie come le nostre.”
“La Leir & Bag e la Rising Star?”
“Sì.”
 “Ma noi non uccidiamo la gente… vero?”

mercoledì 20 novembre 2013

LA POSTA IN PALIO

Perché esistono le agenzie? Perché si danno tanto da fare per portare gli uomini da una parte o dall'altra del confine tra Determinazione e Indeterminazione? Qual è lo scopo finale? 
Raphael ha una risposta per tutto. Lui sa tutto. Ma allora, se sa tutto, perché ha comprato un lettore HD-DVD?

“E questo è tutto?”
“Questo è tutto.”
“Un’equazione a più variabili applicata alla vita di un essere umano permette di prevederne il comportamento e le decisioni?”
“Con un margine…”
“Sì, ho capito, con un margine di errore minimo del 2%.”
“Esatto. Se ci pensa bene, non è poi così strano, no?”
Marco rifletté a lungo, prima di rispondere.
“No, non lo è. Ed è questo che è strano. Perché non è strano. Non so se mi spiego.”
“Perfettamente.”
“Non è che non sia chiaro. Perché lo è, davvero. Solo, non dovrebbe esserlo. Ma lo è. Questo è strano. Davvero.”
“Sì, suppongo lo sia.”
“Adesso, vi aspetterete le mie domande.”
“Certo. Naturale. Spari.”
“Come mi avete spiegato, i dati che raccogliete vengono inseriti in una equazione a più variabili, che permette di disegnare una curva con la quale potere prevedere l’andamento dell’esistenza della persona a cui si riferisce. Chi ha inventatola formula? Quali sono queste variabili? Perché nessuno ne sa niente?”

martedì 19 novembre 2013

SANNO (QUASI) TUTTO DI NOI...


 “Cerchi di pensare a come si svolge la sua giornata, signor Donati” attaccò l’uomo, allungandosi sulla sua sedia, mentre la donna si appoggiava alla scrivania. 
“Mi sa dire quante volte utilizza Internet, servendosi di un suo account personale?” 
Marco cercò di calcolarle: la mattina a casa, poi nella redazione con cui collaborava, oppure a scuola, quando aveva lezione, poi ancora una volta a casa, all’ora di cena, e l’ultima, appena prima di spegnere il computer. Tutto ciò, senza contare il fatto che, attendendo qualche risposta alla sua candidatura a uno dei soliti annunci di lavoro online a cui si ostinava a dare credito, apriva e chiudeva la sua casella di posta almeno una volta ogni mezz’ora. 
“In media, direi sei o sette” rispose alla fine, sottacendo il fatto che le ore di navigazione, per lavoro o diporto, erano almeno otto al giorno. 
“Quanti siti visita, in media?” incalzò il suo interlocutore. 
A quella domanda, non avrebbe davvero saputo rispondere con precisione, ma gli bastò fare una velocissima ricognizione mentale per contare almeno dieci indirizzi che consultava quotidianamente. Si tenne basso e rispose: “Venti.”
“E quante tessere utilizza?
“A cosa si riferisce, esattamente?”

lunedì 18 novembre 2013

DI LIBERTÀ, DETERMINAZIONE E ALTRE QUISQUILIE



L’uomo è realmente libero nelle sue decisioni? La domanda non è certo nuova, evidentemente, ma questa volta c’è chi ha la riposta. È Raphael, l’enigmatico capo della Leir & Bag, che spiega a Marco che le due agenzie, nel corso della loro lunga (molto lunga…) attività, hanno messo a punto un sistema che sa collegare e incrociare i dati provenienti dai server di tutto il mondo, da quelli che registrano le transazioni delle carte di credito e di debito alle comuni tessere fedeltà dei supermercati, passando per gli abbonamenti ferroviari e le immagini riprese dalle telecamere ambientali. Utilizzando una serie di tecnologie estremamente avanzate e applicando un algoritmo tanto complesso quanto antico, il sistema è in grado di prevedere il comportamento di chiunque con un’approssimazione teorica minima del 2%. In alcuni rari casi, però, l’indice schizza verso valori più alti e, una volta superato il 15%, il suo trend diventa irreversibile: da quel momento, il soggetto sfugge  al sistema e diventa un Indeterminato. non sarà più possibile abbassare l’indice.

“Vede, caro Marco” cominciò a spiegare l’uomo, senza alzare il suo sguardo dalla tazza e cominciando a mescolare il nero liquido che essa conteneva, “per prevedere qualunque evento, il problema non è sapere leggere il futuro: quello, ormai, non lo sa fare quasi nessuno.”
Marco registrò e archivio l’ ‘ormai’ e il ‘quasi’.
“No” riprese l’uomo, smettendo di muovere il cucchiaino e osservando il vortice che si era creato nel caffè. “Il problema è conoscere il passato.”